Superbonus: accordo “last minute” raggiunto

Con il decreto legge “last minute” approvato il 28 dicembre 2023, il Consiglio dei Ministri ha approvato misure urgenti relative alle agevolazioni fiscali di cui agli artt. 119119-ter e 121 del DL 34/2020.

Sul versante Superbonus, sarà riconosciuto il credito d’imposta per tutti i lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023; per le opere ancora da effettuare si è confermato il bonus al 70%. Ai singoli soggetti con Isee inferiore a 15mila euro sensibilmente aumentato in base ai componenti del nucleo familiare, si garantisce il credito del 110% anche per la quota di lavori non asseverati al 31 dicembre.

Interessante è l’approfondimento del Corriere della Sera: “(…) per i redditi bassi con Isee fino a 15 mila euro, il decreto prevede una sorta di proroga dell’agevolazione al 110%: si tratta dell’istituzione di un Fondo povertà che coprirà le spese effettuate dal primo gennaio al 31 ottobre 2024 e non coperte più dall’agevolazione al 110% ma solo al 70%. «In questo modo — spiega Palazzo Chigi — le fasce meno abbienti non si dovranno fare carico della differenza». Ma lo stato di avanzamento lavori non dovrà essere inferiore al 60%. Sarà il Mef a definire l’entità del Fondo che sarà finanziato recuperando risorse da altri fondi esistenti: al momento può contare su poco più di 16 milioni di euro. Per tutti gli altri, l’agevolazione scende al 70%, come previsto, dal primo gennaio e diventa un credito d’imposta. Ma per le famiglie e le imprese ci sarà una «sanatoria»: chi non ha terminato i lavori entro il 31 dicembre e ha un credito fiscale con lo Stato non dovrà restituirlo. Ma i lavori andranno poi terminati e dovranno essere rispettate determinate condizioni, come il miglioramento di due classi energetiche. In mancanza di quest’ultimo requisito, il credito d’imposta scende al 50%”

Inoltre viene esclusa la cessione del credito nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione in zone sismiche per le quali non sia stato richiesto il titolo abilitativo alla data di entrata in vigore del decreto legge. la cessione del credito sarà consentita per le parti comuni dei condomini con uso abitativo e alle persone fisiche con redditi inferiori a 15mila euro (tale limite del reddito non si applica alle persone con disabilità).

Anche il campo d’azione del BONUS ANTI-BARRIERE ARCHITETTONICHE viene circoscritto. In particolare le spese agevolabili verrebbero ristrette alle sole spese concernenti scale, rampe, ascensori, servoscala e montacarichi, con infissi e servizi igienici che verrebbero messe “fuori dai giochi”. 

Fonti:

Corriere della Sera “Superbonus, accordo «last minute» sulla sanatoria: aiuti per i redditi più bassi (ma la proroga non c’è)”

Eutekne.info “Niente proroghe o SAL straordinari ma un «salva superbonus» per lavori non finiti”

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